Le opere

Partendo dalla “relazione tra uomo e ambiente” e camminando sulle tracce di storia disseminate lungo la Via delle Genti, gli artisti coinvolti nel progetto hanno sviluppato un lavoro di ricerca all’interno della propria disciplina. Le residenze, dopo un periodo di studio a stretto contatto con il tessuto naturale e sociale del luogo, hanno portato ad una creativa elaborazione progettuale sfociata in quattro opere distinte.

Le variegate forme d’arte individuate per le porzioni di territorio della Via delle Genti hanno l’obiettivo di garantire un dialogo armonico con i paesaggi e con le tradizioni culturali delle località.

Ghiffa

Ghiffa ha scelto l’Autocostruzione per mettere in luce spazi e percorsi da restituire alla comunità e ai turisti. La residenza è curata da ArtierE, collettivo con base a Torino.

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Oggebbio

Oggebbio è scenografia per l’intervento di arte muraria di Fabio Petani, artista di origini piemontesi ormai affermato a livello internazionale.

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Cannero Riviera

Cannero Riviera ha scelto la video illustrazione per mettere in luce alcuni punti strategici del patrimonio locale. Ad occuparsi della realizzazione è stato Edoardo Argentieri, visual artist, graphic designer e illustratore.

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Trarego Viggiona

Trarego Viggiona ha infine scelto di realizzare un progetto artistico diffuso che coinvolge i centri abitati di Trarego con Cheglio e Viggiona, incentrato sul racconto audiovisivo del territorio. A curare l’opera è stato Walter Paradiso.

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Ghiffa

ArtierE è un collettivo che pratica l’architettura come strumento ri-distributivo di diritti e risorse. Nasce nel 2014 per riqualificare gli spazi pubblici marginali attraverso workshop di co-progettazione ed autocostruzione che coinvolgono direttamente le comunità nel processo di rigenerazione.
Per la residenza artistica prevista dal progetto “Grand Tour sulla Via delle Genti” Giulia Cerrato e Maddalena Pornaro di ArtierE hanno realizzato micro architetture lignee che accompagnano i camminatori della Via delle Genti lungo un percorso storico-artistico nell’area del Sacro Monte di Ghiffa, sito UNESCO di grande rilievo per il territorio, immerso nei boschi.
Proprio i boschi di Ghiffa diventano lo scenario in cui si ambienta a livello fisico e concettuale l’opera diffusa e collettiva che le artiste hanno realizzato durante la residenza e poi completare con il cantiere collettivo aperto al pubblico.

SINOSSI DELL’OPERA
I boschi di questi luoghi erano anticamente usati per la produzione del carbone vegetale: il legname proveniente da faggi, abeti e castagni della zona veniva bruciato mediante pirolisi all’interno delle carbonaie, montagnole coniche che venivano costruite proprio nei boschi intorno al Sacro Monte di Ghiffa. Da qui, il materiale veniva trasportato lungo il lago e caricato su piattaforme pronte a salpare per Milano attraverso la principale “autostrada dell’epoca”: dal Lago Maggiore si navigava lungo il Ticino e il Naviglio, fino ad arrivare a Milano. Alla fine del Seicento, alcune famiglie di Ghiffa erano le principali responsabili della gestione delle vendite di carbone a Milano: un legame che resta ancora oggi tra la metropoli e il lago, per cui gli abitanti di questa area del Piemonte vengono chiamati “piemontardi”.

Dopo la fase di residenza dal 30 settembre al 6 ottobre 2024, con l’obiettivo di coinvolgere al meglio il tessuto sociale e culturale del territorio, il weekend del 5-6 ottobre è stato arricchito una masterclass in modalità “cantiere di autocostruzione” aperta a cittadini, architetti, designers e practitioners, attraverso cui le artiste hanno trasmesso conoscenze sul tema del design partecipativo e hanno coinvolto la cittadinanza nella realizzazione collettiva dell’opera.

Oggebbio

Fabio Petani è un artista di origini piemontesi affermato a livello internazionale grazie ai numerosi lavori di rigenerazione urbana che realizza in molti Paesi europei e negli Stati Uniti. La sua ricerca artistica, che si muove tra chimica e natura, è caratterizzata dalla creazione di murales ricchi di elementi floreali e forme geometriche, che instaurano sempre una solida relazione tra opera e territorio e che quindi ben si prestano alla reinterpretazione dell’identità locale.

SINOSSI DELL’OPERA
Nella cornice del progetto “Grand Tour sulla Via delle Genti”, la residenza artistica di Fabio Petani interviene su un muraglione di contenimento stradale trasformandolo in un abbraccio naturale al Comune di Oggebbio. La murale infatti celebra la ricchezza del territorio non solo attraverso la rappresentazione degli splendidi fiori che adornano giardini pubblici e privati, ma anche sottolineando l’importanza storica, paesaggistica e culturale della riva piemontese dell’Alto Lago Maggiore. L’opera si pone come un omaggio alla bellezza di Oggebbio e dintorni, integrando arte, storia e natura in una sinfonia armoniosa per tutti i futuri passanti.
Sullo sfondo c’è il panorama collinare e montuoso alle spalle di Oggebbio, reso ancora più incantevole dalla presenza di numerose ville signorili, ognuna con la propria storia e fascino. Tra queste, una villa in particolare si dice abbia offerto a Giuseppe Verdi l’ispirazione per la composizione dell’Aida. In omaggio a questo fortunato legame tra arte e paesaggio, una delle piante botaniche rappresentate nell’opera di Petani è la Phlox Paniculata ‘Aida’, un fiore vivace dai toni rosa-violacei che risplende tra i bellissimi toni bianchi della Gardenia Jasminoides ‘Radicans’, fiore tipico di queste zone lacustri.
I due elementi, con i loro colori contrastanti, si intrecciano con il resto della vegetazione e incorniciano il nucleo centrale della composizione: l’acqua, simbolizzata da un vortice di gocce che danno vita e nutrono non solo i fiori ma l’intero ecosistema raffigurato. L’acqua, elemento essenziale e prezioso, rappresenta il Lago Maggiore, che è risorsa primaria per la comunità e per i turisti ma che al contempo sostiene la biodiversità del territorio.

La residenza artistica di Petani si è svolta nella seconda metà di settembre 2024, ma la restituzione pubblica dell’opera si è compiuta il primo weekend di novembre, in contemporanea alla sua masterclass di street art aperta ad artisti junior, designers e practitioners, attraverso cui l’artista ha condiviso conoscenze e tecniche impiegate nella sua residenza e nella sua professione.

Cannero Riviera

Edoardo Argentieri è un graphic designer e illustratore che, dopo il diploma al Liceo Artistico P. Aldi di Grosseto, si trasferisce a Torino per proseguire gli studi al Politecnico, dove nel 2017 consegue la laurea in Graphic Design e Comunicazione Visiva.
Da allora, collabora con clienti di settori tecnici come energia, automotive e forniture mediche, creando progetti grafici che soddisfano efficacemente le loro esigenze comunicative. Parallelamente, contribuisce a iniziative sociali ed educative, utilizzando il design come strumento per ispirare e sensibilizzare.
La sua arte si nutre della passione per la natura e le tradizioni culturali. Trae ispirazione da animali e simbologie etniche, reinterpretando in chiave moderna per creare personaggi e concept unici. Questa fusione di elementi tradizionali e contemporanei gli permette di esplorare nuovi orizzonti creativi, arricchendo i suoi progetti di profondità e significato.
Attualmente Edoardo sta ampliando il suo percorso professionale focalizzandosi sulla progettazione di prodotti digitali. Unisce la sua competenza nel design grafico a una costante ricerca di innovazione, convinto che l’equilibrio tra arte, tecnica e storytelling sia la chiave per creare esperienze visive capaci non solo di comunicare, ma anche di coinvolgere e ispirare.

SINOSSI DELL’OPERA
Questo progetto nasce dal desiderio di catturare l’anima di Cannero Riviera attraverso un’esplorazione visiva unica e personale. Le illustrazioni animate, realizzate con uno stile grafico e pittorico digitale, raccontano la storia di questo borgo lacustre, intrecciando elementi naturali iconici e atmosfere suggestive con attimi di quotidianità di un turista in visita.
Il video animato immerge lo spettatore in una giornata d’estate a Cannero, dove ogni scena è un frammento della mia visione artistica” afferma Edoardo. E in effetti le sue illustrazioni evocano l’essenza del paese di Cannero e della sua Riviera, con paesaggi, colori e luci naturali e artificiali che si fondono in un’armonia visiva ispirante. Attraverso un mix di dettagli naturali e umani che evocano atmosfere oniriche, il progetto vuole far rivivere l’incanto di Cannero Riviera, offrendo un’esperienza sensoriale che va oltre la semplice osservazione, trasformandola in un viaggio emotivo e artistico che reinterpreta il Grand Tour in chiave odierna e concettuale.

La video illustrazione creata da Edoardo Argentieri sarà fruibile da tutti i futuri visitatori perché racchiusa in un QR code e disseminata tra le vie del paese attraverso 9 tessere mosaico che presentano gli elementi protagonisti dell’essenza di Cannero Riviera

Trarego Viggiona

Walter Paradiso è un’artista di origini romane attivo da molti anni a Torino, già esperto di documentazione video nelle aree interne italiane. Insegna “Discipline audiovisive e Laboratori di tecnologie per le comunicazioni multimediali” nella Scuola secondaria di secondo grado. Ha insegnato all’Università La Sapienza su argomenti riguardanti il suono nelle arti performative. Tra gli studi si segnalano la Laurea in Scienze Umanistiche, il Master in Ingegneria del Suono, il Dottorato in Tecnologie Digitali.
I lavori di arte video monocanale sono stati presentati in diversi festival internazionali. Nell’ambito delle arti performative si segnala la partecipazione a “Digital Life – Roma Europa Festival” (2014) e diverse edizioni del festival “Teatri di Vetro”. I progetti fotografici sono stati esposti come mostre personali in gallerie d’arte.
Durante la sua residenza, Walter Paradiso intreccia la modalità narrativa con la segnaletica informativa per realizzare video-racconti in collaborazione con amministrazioni, realtà associative e cittadini individuati come i protagonisti di un viaggio tra presente e passato che può essere di ispirazione per futuri visitatori.

SINOSSI DELL’OPERA
Il Comune di Trarego Viggiona ha scelto di realizzare un progetto artistico diffuso che coinvolge i centri abitati di Trarego con Cheglio e Viggiona, incentrato sul racconto audiovisivo del territorio. Questa residenza di video storytelling ha permesso alla comunità di dare voce ad importanti frammenti di storia, usi e costumi locali, mentre offre al turista la possibilità di esplorare in maniera inedita le vie e gli angoli naturali più caratteristici di questo piccolo comune, arricchendo l’esperienza con la conoscenza di aneddoti e informazioni insolite sul patrimonio locale.
Il percorso storico-artistico è infatti strutturato attraverso la collocazione di pannelli grafici e descrittivi con QR code all’interno delle pensiline del bus di Cheglio e Viggiona, per allietare l’attesa dei mezzi pubblici che collegano i tre centri abitati con il lungolago.
È inoltre stato creato un corridoio narrativo con schermi e audio integrato all’interno del Municipio di Trarego, dove (in orario di apertura comunale) qualsiasi passante può fare esperienza di questo racconto nel cuore del paese, una piccola anteprima di quello che trova esplorando i suoi borghi lungo i sentieri mappati.